in queste pagine puoi trovare alcune delle mie poesie in lingua italiana

venerdì 18 aprile 2014

la strombola

La strombola

C’è sempre un ciclista,
da noi era Tosello,
che avanza consunte
le camere d’aria.
Le tieni lì,

in un angolo di scorta:
una toppa ci può ricavare
un buco ci può riparare.
Oppure le tiene per noi.
Noi chi?
Noi novelli frombolieri,
bambini, (oramai bambini di ieri).
Se ne affettano lunghe fettucce,
accuratamente, e ruote di elastici
di gomma di camera d’aria.
Poi sulla forcella, levigata,
dal fico in giardino donata,
si fissano, e alfine
un tassello di cuoio
accoglierà un sasso rotondo
che noi, cacciatori del mondo,
tra mille migliaia di milioni
selezioneremo con cura:
e rettili e anfibi, da ora in avanti
avran vita dura!


Ermanno Volterrani, ottobre 2013

domenica 19 gennaio 2014

buio



Buio!
Si flette e trasmette la spinta
il trampolino e
mi libro nell’aria
nel flebile, tremulo bagliore
di un generoso spicchio di luna,
prima che un tuffo nell’ignoto
mi avvolga.
Apro gli occhi inutilmente
sul muro di pece assoluta,
di pace assoluta
in un silenzio assordante.
Assoluto timore dell’ignoto
intirizzisce le membra
e paure ancestrali
di mostri marini,
di draghi, di elfi,
di gnomi, di lupi e di orchi,
di falce,
che nero vestita signora brandisce,
concretizzano l’ombra.
Emergo e ringrazio l’amica Selene,
finalmente luminosa, rassicurante
quel tanto che basta!

Ermanno Volterrani, maggio 2011

domenica 22 dicembre 2013

ricordi



Emozionante, ieri sera presso la pieve romanica di Calci... ASPETTANDO IL NATALE

Ricordi
 
Si rincorrono luci sull’albero
e tu, bambino, che gridi,
pur gaio e felice,
mi metti paura!
Inutile il mio tentativo in cerca di scampo:
strigli e scarruffi il mio pelo fulvo,
strapazzi e maltratti il mio corpo minuto
e, alla fine, mi copri di baci e carezze.
E non temo più! 
Dai tira la palla!
Rincorro e poi ruzzolo a destra e a manca
e tu corri con me;
un bastone lontano riporto.
A rotoli sull’erba brumosa
madidi ansiamo in un solo respiro.
 
Un bagno di schiuma:
le coccole di mamma e papà
in un morbido telo di spugna.
Finalmente la pappa: che buona!
 
Tra una macchina e l’altra
si rincorrono nitide immagini
sotto il sole d’agosto
lungo il ciglio di questa autostrada!
 
Ermanno Volterrani

mercoledì 4 dicembre 2013

Soffitta

La botola si schiude
sui nasi rivolti all’insù
e, con la scala a pioli,
babbo ascende al sottotetto:
anch’io lo seguo a ruota.
Nella fioca luce d’abbaino
compaiono tangibili fantasmi.
Dal buio esige attenzione
Lassie di pezza avvolto nel nylon.
Una valigia di cartone
pressato, marrone,
puntella una tavola su cui
scatoloni, impolverati dal tempo,
celano un mondo di sorprese:
Dischi a settantotto giri
di antichi poeti cantori;
quadernetti a copertina nera
di elementari di vent’anni fa,
una trottola di legno
(ghiné, cambrì, seta da cuci’),
un orsacchiotto impolverato,
il mio cavallo a dondolo
con un orecchio sbreccato.
La soffitta: recondito rifugio
di storia, di esperienza,
di un passato presente,
saltuariamente.
Ermanno Volterrani, marzo 2011


Premio Nazionale di Poesia “Astrolabio 2013”

Motivazione di Andrea Salvini per l’assegnazione del 
Premio Speciale della Giuria alla lirica Soffitta di Ermanno Volterrani

L'Autore ha racchiuso in questa lirica, dietro la rappresentazione di uno dei momenti più solenni della vita infantile, ossia il «viaggio» in soffitta con il padre, una soave meditazione sul tempo. La soffitta è lo scrigno del passato, dei piccoli oggetti che non si usano più, ma che un tempo erano la nostra vita. Nella loro rassegna scorgiamo la lezione del migliore Gozzano, ma in uno stile più evocativo e in una chiave esistenziale diversa, lontana dal pessimismo del poeta di Agliè, in cui si riscatta la dignità dei ricordi più umili.
Andrea Salvini

venerdì 4 ottobre 2013

Una giornata uggiosa



Ieri le maniche corte,
stamattina l’ombrello:
un fiore dischiuso.
E fulmini baluginano rapidi
tra i cumulonembi
e boati sconquassano l’etere
e zefiro dirige l’orchestra:
l’anteprima di giornate uggiose
scandite dal cadenzato
strisciar di lumache
su scie di carta stagnola.
Piovono lacrime d’estate,
in questa giornata bigia
d’improvviso autunno.


Ermanno Volterrani, settembre 2013